LETTERA APERTA AGLI ATLETI (parte seconda)
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LETTERA APERTA AGLI ATLETI (parte seconda)

LETTERA APERTA AGLI ATLETI (parte seconda)

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A 5 settimane di distanza dall’ordinanza che ci ha costretti a sospendere le attività in presenza tentiamo, in questi giorni, una lenta ma speriamo continuativa riapertura. Le attività che a partire da questa settimana riprenderanno riguardano le squadre che il CONI ha riconosciuto come “di interesse nazionale” (U13, U15, U17, U19 e Serie C) il non poter iniziare con tutte le categorie non significa in alcun modo discriminare o sminuire qualcuno ma solamente seguire le regole per come sono scritte ed impartite.

Ancora una volta però mi sento in dovere di sottolineare alcuni aspetti e di rivolgere agli atleti Kolbe alcuni pensieri e quindi:

Carissimi atleti,

Partiamo sempre da quello che ci insegna lo sport…

Il nostro pensiero sull’argomento “vittoria” oramai lo conoscete tutti. Vincere è assolutamente importante ma non come lo è affrontare l’impegno della gara con il massimo del rispetto che merita che in altre parole significa: con la preparazione giusta, con la grinta giusta, con la voglia e la determinazione per vincere e con il massimo impegno nel “dare tutto”, già perché come diceva un allenatore di basket degli anni 40 “se hai vinto o perso lo sai tu sotto la doccia perché se hai dato davvero tutto hai vinto… il tabellone è un’altra cosa”. In una partita bisogna fare i conti con l’avversario che può essere più forte, più preparato, più esperto, più questo o più quello di noi, ma se noi abbiamo dato il massimo non abbiamo nulla da recriminare e possiamo solo guardare l’avversario portare a casa i 3 punti e i nostri complimenti. Ricominciare con gli allenamenti in presenza non significa che tutto è passato e che siamo fuori pericolo. Il momento resta critico ed il richiamo all’attenzione nei comportamenti, per i quali mi ero già complimentato con voi nella prima fase, resta la cosa principale. L’avversario di oggi si chiama COVID, è forte ed invisibile e nessuno può avere la certezza di non esserne attaccato ma chiunque può e deve avere la certezza di avere fatto di tutto per non prenderlo e non trasmetterlo… poi se succederà non sarà per colpa di nessuno, incasseremo il colpo subito dall’ avversario (sperando non sia troppo forte), ma al momento siamo chiamati, come in preparazione di ogni partita, al massimo impegno e alla massima responsabilità.

Parliamo sempre dell’importanza del gruppo, dell’”io” del singolo che cresce di pari passo con il “noi” della squadra. In questo periodo si sente solo parlare di “io” e di quello che “io” non posso fare. Se per una persona è un problema il non poter andare ad allenarsi, a sciare o a mangiare una pizza, per un’ altra la palestra, la pista da sci o il ristorante chiuso vuol dire probabilmente uno stipendio in discussione. Entrambi hanno la propria ragione da difendere ed entrambi hanno la voglia ed il diritto di gridare al mondo che non ci stanno… ma è pur sempre una ragione individuale o al massimo di categoria. Questo mondo è la nostra squadra ragazzi, e adesso più che mai tocca a tutti noi singoli sacrificare qualche cosa per il bene di tutti. Se pensiamo solo che “tanto a Gennaio arriverà il vaccino” o “tanto al governo sono tutti scemi ed incompetenti” (cosa magari anche vera) significa che ci stiamo dimenticando di un pezzo della squadra a cui apparteniamo, ci stiamo dimenticando dei più deboli, dei più fragili, dei più anziani, di quelli per i quali il vaccino arriverà tardi o di quelli che vivono in parti del mondo nelle quali il vaccino non arriverà mai e che si salveranno solo se questo virus smetterà di circolare. Se la squadra è composta da singoli che hanno un proprio orto da difendere allora si perde la partita perché si perde di vista la cosa più importante che è la fiducia nel compagno e, in senso più ampio, si perde la fiducia nell’essere umano, quello vero, quello che si realizza solamente nella dimensione del NOI.

Un abbraccio a tutti quanti rientreranno in palestra, due a quelli che non potranno ancora rientrare e a tutti, allenatori dirigenti e accompagnatori compresi, il richiamo ad un atteggiamento responsabile ed in linea con i vari protocolli.

A presto

Mauro Martini

Asd S.M.KOLBE

P.S.: come sempre a disposizione per chiarire o discutere i punti non chiari o verso i quali qualcuno ha idee discordanti.